Nel settore degli appalti di servizi, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha ribadito un principio importante: la stazione appaltante non può escludere un operatore economico per la mancata presentazione del piano di assorbimento del personale se non ha previamente fornito l’elenco dei lavoratori dell’impresa uscente.
Il chiarimento arriva dai pareri di precontenzioso n. 420 e n. 421, approvati dal Consiglio dell’Autorità il 22 ottobre 2025, relativi a una gara europea bandita dalla Prefettura di Genova per i servizi di pulizia dei locali della Polizia di Stato e dei Carabinieri nella Città Metropolitana. L’appalto, della durata triennale e del valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro, prevedeva la presentazione di un progetto dettagliato di assorbimento del personale, pena l’esclusione.
Secondo l’ANAC, l’operato della Prefettura non è conforme alla normativa vigente, in quanto l’amministrazione non ha messo a disposizione degli operatori i dati indispensabili per la redazione del piano — numero, inquadramento, trattamento economico e monte ore dei lavoratori impiegati. In assenza di tali informazioni, ha precisato l’Autorità, l’operatore non può essere ritenuto inadempiente.
Per questo motivo, l’ANAC ha invitato la Prefettura a riesaminare in autotutela il provvedimento di esclusione dell’impresa ricorrente e gli eventuali atti conseguenti, con la possibilità di riaprire la gara e riammettere anche altri concorrenti esclusi per motivi analoghi.
Il caso evidenzia l’obbligo per le stazioni appaltanti di garantire la piena trasparenza dei dati relativi al personale da assorbire, affinché tutti gli operatori economici possano predisporre offerte realmente comparabili e rispettose dei principi di parità di trattamento e concorrenza leale.
Fonte: ANAC
Traspare,
do it easy!




